Magazzini della frutta
La storia di Vignola nel ‘900 si intreccia strettamente con le vicende legate alla coltivazione e alla lavorazione della frutta rossa.
TESTIMONIANZE
Già prima del secondo conflitto mondiale, infatti, la produzione della frutta rossa nel vignolese stimola la nascita di industrie conserviere a dimensione familiare che preparano polpe di frutta e marmellate e si ritagliano progressivamente nicchie di mercato.
Nel dopoguerra, mentre la comunità si adopera per recuperare una dimensione produttiva, la frutta rossa rimane il perno del lavoro comunitario: questa dinamica contribuisce a rafforzare la struttura del settore agroalimentare e a favorire l’avvio del boom economico nella valle del Panaro.
I “magazzini della frutta” occupano decine di operaie che scelgono i prodotti per la vendita e confezionano gli imballaggi destinati al mercato: sono chiamate cernitrici ortofrutticole poiché curano la scelta degli articoli migliori e, anche se il loro lavoro è indispensabile per il commercio, ricevono salari più bassi rispetto agli operai agricoli e la comunità vignolese non è disposta a riconoscer loro un nuovo status e a considerarle soggetti capaci di autodeterminarsi.