Rosina
Nata nel ---
Professione operaia
Luogo Manifattura Tabacchi
Ho intervistato mio papà Thomas, di anni 42, che mi ha raccontato le storie delle donne della mia famiglia.
Prima e durante la seconda Guerra Mondiale, le donne hanno mantenuto gli stessi obblighi che avevano nei confronti della famiglia di appartenenza.
La nonna Mariuccia (nonna materna del mio papà), oltre ad aiutare la madre nelle faccende domestiche, lavorava come sarta presso l’Accademia Militare di Modena e cuciva su misura le divise dei cadetti.
La nonna Anna (nonna paterna di mio padre) era addetta alle pulizie di uffici e studi.
La zia Rosina era, invece, una di quelle donne “fortunate” che lavorava presso la Manifattura Tabacchi, come operaia addetta alla produzione di sigarette.
La bisnonna Virginia era una semplice contadinella, che raccoglieva e conservava tutti i prodotti che si potevano coltivare sia in montagna che in pianura. Possedeva una casa a Modena e una in montagna, costruita dal padre, che fungeva da ostello per i ricchi di Bologna che andavano a curarsi alle terme di Porretta. La casa rimase abbandonata per un breve periodo, fu riabitata poco prima della seconda guerra mondiale e utilizzata come rifugio durante la guerra. In montagna, le sorelle della bisnonna Virginia praticavano la raccolta e la conservazione dei prodotti del bosco come more, lamponi, funghi, fragole e castagne; comunque troppo poco per il loro sostentamento. La guerra, in alcuni casi, ha interrotto il loro lavoro di operaie o professioniste, ma tutte hanno continuato a lavorare quella poca terra di proprietà e a utilizzare i loro prodotti.
Andrea Bonfatti