20 aprile 2017

Gli studenti in Consiglio comunale

Presentato il video frutto del laboratorio della quinta B della scuola primaria Giovanni XXIII

Scuola, memoria e ricostruzione giovedì 20 aprile sono state al centro in Consiglio comunale della commemorazione della Liberazione di Modena dal nazifascismo, alla quale sono intervenuti gli allievi della quinta B della primaria Giovanni XXIII con la maestra Rosa Cervone. Presenti autorità civili e militari, dopo l’introduzione della presidente Francesca Maletti, in Aula è stato proiettato il video realizzato dalla scuola ed è quindi intervenuto sul tema “Lavoro e ricostruzione” Lorenzo Bertucelli, docente di Storia contemporanea all’Università di Modena e Reggio Emilia, prima delle conclusione del sindaco Gian Carlo Muzzarelli.

Nel suo intervento il professor Lorenzo Bertucelli ha descritto la distruzione senza precedenti della guerra - sia materiale che immateriale, di disintegrazione del tessuto sociale, che sembrava negare ogni possibilità di riprendere la vita normale - per raccontare l’epopea della ricostruzione. La ricostruzione intorno al nesso tra lavoro, cittadinanza e democrazia a partire da un patto tra le parti sociali, ha detto il docente, ha rappresentato una straordinaria reazione che ha permesso di uscire dal baratro con un’impresa che colpisce per la sua velocità e per la capacità di generare in breve uno spirito opposto a quello della distruzione.

Il cambiamento sperimentato dalle donne nell’uscire dalla guerra e nel ricostruire il tessuto delle comunità locali, a partire dalla consapevolezza civile che il diritto di voto aveva sancito: questa la rielaborazione operata attraverso il linguaggio laboratoriale teatrale dagli studenti, che sotto la guida dell’insegnante Rosa Cervone hanno lavorato sulla narrazione di storie di oggetti, vettori di memorie individuali e familiari. Per realizzare il video - nell’ambito del progetto #Cittadine dell’Istituto storico e del Centro documentazione donna di Modena - i bambini, dopo aver studiato la Seconda guerra mondiale, si sono trasformati infatti “investigatori” sulle tracce del dopoguerra intervistando nonne, bisnonne, vicini e raccogliendo materiale che è diventato la base per una drammatizzazione teatrale.

 

20 aprile 2017