La guerra è l'unico pensiero che ci domina tutti.
Presentazione del libro di Patrizia Gabrielli.
Martedì 30 ottobre 2018 alle ore 18 sarà presentato il volume La guerra è l'unico pensiero che ci domina tutti. Bambine, bambini, adolescenti nella Grande Guerra di Patrizia Gabrielli (Rubettino, 2018). Si tratta di un'occasione per riflettere sull'impatto che la guerra ha avuto su tutti, anche sui più piccoli.
Sarà presente l'autrice. Il programma prevede i saluti di Gianpietro Cavazza, Assessore alla Cultura Comune di Modena. L'introduzione sarà invece a cura di Francesca Arena, Vice presidente Centro documentazione donna. Dialogano con l'autrice: Caterina Liotti, Centro documentazione donna, e
Fabio Montella, Istituto Storico di Modena.
La presentazione si terrà presso la sala di rappresentanza della sede municipale, in piazza Grande a Modena.
Nota dell'editore
Negli anni della Grande guerra, una raffinata macchina di propaganda coinvolse militari e civili, tra questi ultimi non furono risparmiati bambini e adolescenti che ebbero un ruolo centrale nelle rappresentazioni e nelle pratiche della mobilitazione. Essi sono i protagonisti di questo volume che, saldando il Genere alla categoria della guerra totale, analizza gli effetti della “cultura di guerra” nella sfera pubblica e privata, le ricadute sulla letteratura e sui giocattoli che, da strumento ludicoeducativo, si trasformano in simbolo dell’appartenenza alla nazione e dello sforzo bellico. Il conflitto si insinua nelle vite dei giovani testimoni e tra le pieghe della memoria, irrompe e spezza la quotidianità, genera conseguenze negative. Il grande evento è per molti portatore di separazioni, rottura di legami familiari e affettivi, ma le “scritture bambine” lasciano affiorare insieme alla materialità dell’esistenza, il loro coinvolgimento, la fascinazione provata. La soglia domestica è oltrepassata dalla forza degli eventi, dalla martellante propaganda capace di far vibrare le corde dell’emotività, di spronare la partecipazione, mentre rappresentazioni e realtà si intersecano restituendo una duplice versione del conflitto bellico: “alla guerra lontana”, di cui parlano le maestre e i tanti giornalini, fa da contro altare la “guerra vicina”, quella vissuta nel quotidiano, che è diverso a seconda dell’appartenenza sociale e di genere. Nella maggioranza dei casi, le due dimensioni, quella della rappresentazione e dell’autorappresentazione, si intrecciano e le prime entrano a far parte dell’esperienza individuale e collettiva, producono emozioni, condizionano giudizi, favoriscono scelte, stimolano l’impegno.