Il docufilm su Gina Borellini a Montecitorio
Lo scorso 8 aprile alla Camera dei deputati la proiezione di Vorrei dire ai giovani... Gina Borellini, un'eredità di tutti.
Lo scorso 8 aprile 2019 presso la Camera dei deputati nella Sala del Mappamondo, a Palazzo Montecitorio, si è tenuta la proiezione del docufilm
Vorrei dire ai giovani... Gina Borellini, un'eredità di tutti.
Dopo i saluti dell'On. Ettore Rosato, vice-presidente Camera dei deputati, e dell'On. Piero Fassino, parlamentare, oltre che di Gianpietro Cavazza, vice-sindaco di Modena, si sono alternati gli interventi di Francesco Zarzana, regista e coautore dei testi, Caterina Liotti, coautrice dei testi (Centro documentazione donna) e Claudia Campagnola, attrice protagonista.
Al termine della proiezione sono intervenute Vittorina Maestroni, presidente del Centro documentazione donna di Modena, Patrizia Gabrielli dell'Università di Siena, sede di Arezzo, Rosangela Pesenti, presidente associazione nazionale Archivi Udi e Laura Piretti, Udi nazionale.
Il docufilm è in concorso ai David di Donatello 2019
Gina Borellini
Gina Borellini (San Possidonio, 1919 – Modena, 2007). Nasce in una famiglia di umili origine, mondina, partigiana combattente nome di battaglia ‘Kira’, ferita alla gamba sinistra, ne subisce l’amputazione pochi giorni prima della Liberazione di Modena.
Eletta nel 1946 in Consiglio comunale a Concordia nelle liste del Pci, è insignita nel 1947 della Medaglia d’Oro al Valor Militare che le aprirà la strada per l’elezione in Parlamento nelle prime elezioni politiche democratiche a suffragio universale. Eletta nel 1948 alla Camera dei deputati per il Fronte popolare - quale rappresentante, con Arrigo Boldrini, dell’antifascismo nazionale - vi resterà fino al 1963.
Per tutte e tre le legislature si impegna nella difesa dei valori dell'antifascismo, dell'emancipazione delle donne e dei più deboli (bambini, anziani, carcerati, disabili).
Nello stesso periodo è eletta in Consiglio provinciale a Modena (1951-1956) e nel Consiglio comunale di Sassuolo (1956-1960). In quegli anni è anche presidente dell’Udi provinciale di Modena (1953-1958) e componente degli organismi dirigenti nazionali dell’associazione fino alla fine degli anni Settanta.
Dopo l’esperienza parlamentare, dal 1960 al 1990, è presidente dell’Associazione mutilati e invalidi di guerra di Modena.